I sistemi di trasporto possono essere di tipo meccanico, ad esempio mediante coclee convogliatrici, o di tipo pneumatico in vuoto con caricatori della serie ATS, AJS, ATSY e AJSY con i relativi gruppi aspiranti della serie UATC, UATV e UAVL.
Esiste anche una versione gravimetrica ( MXVY ) nella quale la tramoggia miscelatrice è dotata di mensole di supporto perimetrali che ne consentono l’installazione su celle di carico. Questo allestimento viene adottato quando il dosaggio a monte è di tipo batch. Mediante la Tramoggia MXVY è possibile gestire il sistema di trasporto in modo che il batch venga trasferito completamente; in caso contrario si rischierebbe di alimentare l’estrusore con una composizione parziale e presumibilmente errata della ricetta. Le celle di carico utilizzate sono del tipo off-center, a flessione o a al taglio, in alluminio o acciaio inox, disponibili anche in versione Atex nei casi in cui è richiesto.
Più in generale i miscelatori verticali MXV e MXVY possono essere utilizzati per omogeneizzare i prodotti dosati con Stazioni Multiple di Dosaggio della serie MDA, MDAL, WB, VDOS e WDOS quando c’è il rischio che possano separarsi a seguito di un eventuale trasporto, o semplicemente in discesa per gravità da una tramoggia polmone.
Le tramogge miscelatrici MXV e MXVY hanno forma cilindrica con la parte inferiore conica che termina con una serranda di scarico. La conicità può variare in funzione dell’angolo di discesa dei prodotti e conseguentemente in base al tempo necessario di permanenza nella tramoggia. Un corretto tempo di miscelazione, assieme alla velocità di rotazione dell’organo di miscelazione, è fondamentale per ottenere una buona omogeneizzazione.
La serranda di scarico può essere manuale o automatica comandata elettro-pneumaticamente.
Per prodotti granulari viene utilizzata una particolare serranda a doppia lama con profilo a coda di rondine per prevenire fenomeni di grippaggio.
L’organo di miscelazione è costituito da un agitatore verticale ad aspi. Sono disponibili diversi tipi di aspi da utilizzare in base alle caratteristiche dei prodotti da miscelare, ed anche alle loro percentuali relative, al fine di ottenere il risultato migliore. Nello specifico gli agitatori verticali sono costituiti da un albero principale sul quale vengono saldati aspi di diversa forma realizzati in carpenteria. Le forme più utilizzate sono del tipo a lame, a vomeri, a spirale, a settori di elica o anche una loro combinazione.
L’organo di miscelazione è installato sul coperchio della tramoggia. Il coperchio è bullonato al corpo in modo da potere estrarre integralmente l’organo di miscelazione per assolvere alle ordinarie operazioni di pulizia e di manutenzione. Sul coperchio sono anche presenti una bocca di ingresso con un bocchello di sfiato nel caso di riempimento automatico, o un portello apribile a ribalta con griglia di protezione ed eventuale micro-interruttore di sicurezza nel caso di riempimento manuale.
Il gruppo di trasmissione che muove l’organo di miscelazione è costituito da un riduttore a vite senza fine e da un motore elettrico trifase dimensionato per potere essere comandato da inverter e dotato di servo-ventilazione all’occorrenza. In questo modo è possibile regolare la velocità di rotazione dell’organo di miscelazione così da ottenere il risultato migliore.
La tenuta dell’ albero è realizzata con cuscinetti schermati e anelli parapolvere disponibili in diversi materiali come NBR, SILICONE, PTFE EPDM e VITON. Sono disponibili anche tenute flussate ad aria per i casi più gravosi.
Il gruppo di trasmissione può essere dotato di un dispositivo per il controllo del senso di rotazione dell’organo di miscelazione. E’ composto da un sensore induttivo e da una paletta calettata sull’albero lento del motoriduttore. Il tutto è protetto da un box di contenimento realizzato in alluminio con una spia visiva in policarbonato trasparente. Sono disponibili motorizzazioni certificate Atex, eventualmente complete di sonda di temperatura e scandiglia anticondensa, nei casi in cui è richiesto.
Completano l’allestimento delle tramogge miscelatrici MXV eventuali sensori di livello minimo e massimo, per potere gestire le fasi di carico e scarico in automatico. I sensori maggiormente utilizzati sono del tipo capacitivi, rotativi a paletta, a vibrazione da scegliersi in funzione delle caratteristiche del prodotto.
I materiali di costruzione maggiormente utilizzati sono l’acciaio inox Aisi 304 e 316L, ma è possibile anche l’utilizzo di acciaio al carbonio su richiesta.
Le superfici a contatto con il prodotto possono essere semplicemente passivate o anche lucide a specchio per agevolarne la pulizia. E’ possibile avere su richiesta le certificazioni dei vari materiali a contatto. Le superfici esterne sono satinate 180 mesh. E’ possibile averle anche micro-pallinate o elettro-lucidate su richiesta.
Per le guarnizioni vengono utilizzate gomme idonee per la tenuta polveri, come SBR o NBR. Sono disponibili anche gomme alimentari anche con certificazioni FDA su richiesta.
Le tramogge miscelatrici MXV e MXVY possono essere certificate Atex 21/22 e Atex 21/21.
A completamento possono essere forniti quadri elettrici e relativi pannelli di controllo con dotazione di software progettato specificamente per assolvere alle funzionalità richieste.