Dosatori Volumetrici e Gravimetrici Bivite
della serie BH, BHW, BHY
Dosatori bivite volumetrici serie BH

Vista interna

Scarichi verticali

Dosatori bivite gravimetrici serie BHW

Tramoggia con agitatore verticale

Piattaforma bilancia a cella di carico

Vista interna

Scarichi verticali

Dosatori bivite gravimetrici serie BHY

Celle di carico

Celle di carico

Celle di carico

Vista interna

Scarichi verticali

Questo tipo di dosatori utilizza come organo di dosaggio una coppia di viti gemelle e co-rotanti orizzontali.
Sono macchine particolarmente indicate per dosare polveri compatte, igroscopiche e che tendono ad aggregarsi. Possono essere utilizzate per dosare prodotti con cere, gomme o componenti grassi ed anche prodotti in pasta e creme.
Le viti di dosaggio sono accoppiate in modo da renderle compenetranti l’una rispetto all’altra.
Sono disponibili diversi tipi di viti, tra loro intercambiabili, da scegliersi in base alle caratteristiche del prodotto da dosare. Sono realizzate di lavorazione meccanica con profilo a spira piena, a cresta ribassata o concave autopulenti. Sono possibili geometrie a passo quadro, allungato, ridotto e con doppio principio.
Il fronte anteriore del dosatore da cui esce il prodotto presenta un musetto di forma cilindrica che contiene la parte terminale delle viti di dosaggio. Il musetto è bullonato al corpo del dosatore e può essere rimosso per consentire lo smontaggio veloce delle viti di dosaggio che sono fissate ciascuna al loro albero motore mediante un attacco a baionetta. La sede del musetto che ospita le viti di dosaggio, realizzata per stampaggio in materiale siliconico, ha delle tolleranze meccaniche molto ristrette. Questo allestimento fa si che la zona di uscita del prodotto sia un vero e proprio labirinto di contenimento atto a prevenire fenomeni di sifonaggio che si possono verificare con prodotti molto scorrevoli.
Il corpo del dosatore ha la forma di truogolo avente una geometria idonea ad ospitare sia le viti di dosaggio che un rotore orizzontale ad aspi. L’azione di quest’ultimo è fondamentale per evitare la formazione di ponti che si possono presentare soprattutto con prodotti compatti e poco scorrevoli. Il rotore ad aspi inoltre tiene alimentate le viti di dosaggio in modo regolare e costante, fattore questo molto importante per avere una buona ripetibilità di dosaggio.
Esistono vari modelli di rotori ad aspi da scegliersi in base alle caratteristiche del prodotto. Gli aspi infatti possono avere diverse forme, come lame, vomeri, pettini, eliche ed anche combinazioni miste di queste tipologie.
Il corpo del dosatore è completamente apribile rimuovendo la flangia frontale che viene serrata mediante bulloni e dadi. In questo modo è possibile accedere alla coclea di dosaggio e al rotore ad aspi che possono facilmente essere smontati per essere puliti e sanificati.
Sono disponibili anche versioni dotate di pomelli e microinterruttori di sicurezza, al posto dei bulloni di serraggio, che consentono di aprire il corpo in modo più rapido. Condizione questa molto utile quando le operazioni di pulizia sono frequenti, come avviene ad esempio in ambito alimentare o in tutti quei casi in cui si debba evitare contaminazione tra prodotti diversi.
Completano l’allestimento di questa tipologia di dosatori opportuni scarichi verticali a “T” che vengono montati all’estremità delle viti per guidare il prodotto in caduta durante il dosaggio. Sono disponibili anche scarichi muniti di dispositivi di chiusura a clapè o a serranda comandati elettro-pneumaticamente. Questi dispositivi hanno la funzione di interrompere istantaneamente il flusso di prodotto in uscita. Sono particolarmente indicati per ottenere la massima precisione nei dosaggi a batch ed in generale per evitare la fuoriuscita spontanea di prodotto, soprattutto se molto scorrevole, quando il dosatore è in pausa.
I gruppi di trasmissione che mettono in rotazione rispettivamente le viti di dosaggio e il rotore ad aspi sono costituite da riduttori a vite senza fine e da motori elettrici trifase. Nei casi in cui viene richiesto un campo di lavoro molto ampio ( il rapporto tra la massima portata di dosaggio e la minima è superiore a 1 su 10 ) vengono utilizzati motori brushless, che consentono di ottenere velocità di rotazione molto lente in modo da realizzare portate molto basse. La trasmissione meccanica che aziona le viti di dosaggio presenta un modulo ripartitore, costituito da un box compatto che alloggia ingranaggi e tenute, la cui funzione è quella di sdoppiare il moto generato da un unico motoriduttore.
Le tenute degli alberi sono realizzate con cuscinetti schermati e anelli parapolvere disponibili in diversi materiali come NBR, SILICONE, PTFE EPDM e VITON. Sono disponibili anche tenute flussate ad aria per i casi più gravosi.
Sono disponibili motori certificati Atex, eventualmente completi di sonda di temperatura e scaldiglia anticondensa, nei casi in cui è richiesto.
Il motore delle viti di dosaggio può essere comandato da inverter, ed essere eventualmente servo-ventilato, o da servo-azionamento digitale nel caso di motore brushless. Utilizzando questi dispositivi si regola la velocità di rotazione della coclea di dosaggio in modo da ottenere la portata voluta in un range minimo e massimo predefinito. Il reale campo di portata ottenibile dipende anche dalle caratteristiche del prodotto da dosare. Utilizzando motori asincroni si riesce a coprire generalmente almeno un range di 1 a 8 tra valore di minima e massima portata. Il campo si può aumentare fino diventare di 1 a 30 utilizzando motori brushless.
I gruppi di trasmissione possono essere dotati di un dispositivo per il controllo del senso di rotazione delle viti di dosaggio e del rotore ad aspi. Il dispositivo è’ composto da un sensore induttivo e da una paletta calettata sull’ albero lento dei motoriduttore. Il tutto è protetto da un box di contenimento realizzato in alluminio con una spia visiva in policarbonato trasparente.
L’intera gamma di dosatori BH, BHW e BHY è costituita complessivamente da 6 taglie standard che consentono di coprire un range di portata che va da un minimo di 0,1 Kg/h ad un massimo di 10.000 Kg/h.
Ai dosatori è possibile associare un’ampia varietà di tramogge di carico standard con diverse capacità.
Le tramogge possono avere forma poligonale o tronco-conica, simmetriche o sghembe e sono progettate in modo da garantire un corretto svuotamento anche con prodotti scarsamente scorrevoli. Le tramogge poligonali hanno angoli arrotondati per consentire una completa ed agevole pulizia e possono essere dotate all’occorrenza di ampie specole visive e di oblò di ispezione in policarbonato trasparente. Le tramogge di forma tronco-conica possono essere dotate di un rotore verticale ad aspi, dispositivo utile per prodotti particolarmente compatti, che si attaccano alle pareti e devono essere forzati a scendere nel corpo del dosatore. Sono disponibili aspi di diversa forma e geometria in funzione delle caratteristiche del prodotto.
Le tramogge possono essere caricate manualmente o automaticamente.
Le tramogge che vengono caricate manualmente sono dotate di coperchio completamente amovibile oppure semi-apribile con cerniere. All’interno è presente una griglia di sicurezza che protegge dal rischio di contatto con gli organi in movimento e che previene l’ingresso accidentale di corpi estranei di dimensioni tali da danneggiare il dosatore.
Le tramogge caricate automaticamente hanno coperchi bullonati provvisti di una bocca di alimentazione e di un camino di sfiato dotato di una manica in tessuto filtrante di poliestere. Come accessori delle tramogge si possono avere sensori di livello per segnalare la presenza di prodotto e vibratori pneumatici o moto vibratori per prevenire la formazione di ponti. I sensori maggiormente utilizzati sono capacitivi, rotativi a paletta, a vibrazione da scegliersi in funzione delle caratteristiche del prodotto.
Nella versione gravimetrica il dosatore può essere montato su una apposita piattaforma bilancia ( BHW ) oppure appeso a celle di carico tramite la sua tramoggia ( BHY ). Le celle di carico utilizzate sono del tipo off-center, a flessione o a al taglio, in alluminio o acciaio inox, disponibili anche in versione Atex nei casi in cui è richiesto.
Sia i dosatori volumetrici BH che quelli gravimetrici BHW e BHY possono essere certificati Atex 21/22 e Atex 21/21.
I materiali di costruzione maggiormente utilizzati sono l’acciaio inox Aisi 304 e 316L, ma è possibile anche l’utilizzo di acciaio al carbonio su richiesta.
Le superfici a contatto con il prodotto possono essere semplicemente passivate o anche lucide a specchio nel caso di prodotti con scarsa scorrevolezza. E’ possibile avere su richiesta le certificazioni dei vari materiali a contatto.
Le superfici esterne sono satinate 180 mesh. E’ possibile averle anche micro-pallinate o elettro-lucidate su richiesta.
Per le guarnizioni vengono utilizzate gomme idonee per la tenuta polveri, come SBR o NBR. Sono disponibili anche gomme alimentari anche con certificazioni FDA su richiesta.
A completamento possono essere forniti quadri elettrici e relativi pannelli di controllo con dotazione di software progettato specificamente per assolvere alle funzionalità richieste.