Stazioni di Dosaggio Volumetriche e Gravimetriche Multi-Zona per materie plastiche
della serie VDOS, WDOS
Stazioni di dosaggio volumetriche Multi-Zona per materie plastiche serie V-DOS

Dettaglio organo di dosaggio

Dettaglio miscelatore verticale

Stazioni di dosaggio gravimetriche Multi-Zona per materie plastiche serie W-DOS

Celle di carico

Celle di carico

Valvola di rialimentazione

Dettaglio organo di dosaggio

Dettaglio miscelatore verticale

Sono sistemi modulari costituiti da più zone di dosaggio, ciascuna dedicata ad ogni ingrediente presente nella ricetta.
Si utilizzano per alimentare le linee di estrusione nell’industria di trasformazione delle materie plastiche.
L’allestimento VDOS è costituito da una batteria di dosatori volumetrici della serie G mentre il sistema WDOS prevede dosatori gravimetrici della serie GY.
Il dosatore gravimetrico GY è appeso a celle di carico tramite la sua tramoggia opportunamente dotata di mensole perimetrali di supporto. Le celle di carico utilizzate sono del tipo off-center o a flessione, in alluminio o acciaio inox, disponibili anche in versione Atex nei casi in cui è richiesto.
Le tipiche ricettazioni di questo specifico ambito produttivo non prevedono normalmente di utilizzare un numero di ingredienti superiore a 6. Di conseguenza le Stazioni VDOS e WDOS contemplano al massimo 6 zone di dosaggio.
I prodotti che si possono dosare con le Stazioni Multi-Zona VDOS e WDOS hanno la forma di granuli, pellets o lenticchie con dimensioni che variano da 1 mm fino a 6-7 mm. Questi prodotti sono costituiti per lo più da polimeri termoplastici. La loro prerogativa è quella di essere molto scorrevoli e facilmente dosabili, date le loro caratteristiche morfologiche.
I dosatori della serie G e GY delle Stazioni VDOS e WDOS sono dotati di organi di dosaggio a vite analoghi a quelli utilizzati nei dosatori per polveri. Data la buona scorrevolezza dei prodotti questi dosatori non necessitano di rotori ad aspi al loro interno. Di conseguenza le loro dimensioni sono particolarmente contenute, anche a fronte di portate elevate.
Le Stazioni di Dosaggio Multi-Zona VDOS,WDOS non sono idonee per dosare prodotti in polvere, scaglie o fibre, che presentano spesso problematiche di scorrevolezza. Per questa tipologia di prodotti è consigliabile utilizzare i dosatori per polveri della serie CH, CHW, CHY, BH, BHW ,BHY, DFV, DFW e DFY o i dosatori per scaglie e fibre della serie VF, VFW e VFY.
L’allestimento più consueto delle Stazioni Multi-Zona VDOS e WDOS è quello cosiddetto a giostra o a margherita, in cui i dosatori sono disposti a cerchio e i loro scarichi convergono al centro dove è posizionato un collettore conico di raccolta.
Sotto al collettore di raccolta può essere installato un miscelatore da prevedere in tutti quei casi in cui è necessario omogeneizzare il blend di prodotti dosati per ottenere una migliore dispersione degli ingredienti minoritari o di quelli più leggeri.
Le Stazioni di Dosaggio Multi-Zona VDOS, WDOS possono essere installate direttamente sulle linee di estrusione oppure fuori linea. In questo specifico caso possono essere dimensionate per servire anche più di una linea di estrusione.
Quando il Sistema Multi-Zona viene installato sulla linea di estrusione il suo collettore di raccolta, o il miscelatore, vengono collocati direttamente in corrispondenza della bocca di ingresso della linea di estrusione.
Nel caso in cui la Stazione venga installata fuori linea vengono adottati opportuni sistemi di trasporto per trasferire i prodotti dosati.
I sistemi di trasporto più comunemente usati sono di tipo pneumatico. Può darsi che durante il trasporto si verifichino fenomeni di separazione dei prodotti dovuta alle loro differenti densità e geometrie. Per rimediare a questi problemi è buona norma prevedere una tramoggia miscelatrice ( MXV ), da installare direttamente sulla bocca di ingresso dell’estrusore, idonea a ricevere i prodotti trasportati. La tramoggia miscelatrice MXV fa si che l’estrusore sia alimentato con un blend omogeneo e con le corrette proporzioni dei vari ingredienti. Per il trasporto pneumatico è possibile utilizzare caricatori della serie ATS, AJS, ATSY e AJSY con i relativi gruppi aspiranti della serie UATC, UATV e UAVL.
La bocca di scarico della tramoggia miscelatrice MXV è dotata di una serranda di intercettazione che consente di trattenere il prodotto all’interno della camera di miscelazione per un tempo di permanenza programmato. Questa opzione è particolarmente consigliata per evitare che all’inizio della produzione i prodotti dosati entrino direttamente nell’estrusore senza essere stati prima opportunamente miscelati. Nei cicli successivi è il livello minimo di prodotto presente nella camera di miscelazione che funge da barriera.
La tramoggia miscelatrice MXV è dotata di sensori di livello che consentono di gestire i cicli di trasferimento in modo automatico. I sensori maggiormente utilizzati sono capacitivi, rotativi a paletta, a vibrazione da scegliersi in funzione delle caratteristiche del prodotto.
I dosatori G e GY utilizzati nelle Stazioni Multi-Zona vantano un design e una costruzione compatta. La loro manutenzione è semplice e veloce poiché sono costituiti da fittings triclamp accoppiati tra loro.
La famiglia di dosatori (G, GY) che compongono le Stazioni Multi-Zona WDOS eWDOS è suddivisa in taglie, così da garantire un ampio range di portate.
L’intera gamma di dosatori G e GY è costituita complessivamente da 13 taglie standard che consentono di coprire un range di portate che vanno da un minimo di 1 Kg/h ad un massimo di 5.000 Kg/h.
Il corpo dei dosatori G e GY è concepito per potere alloggiare viti di dosaggio diverse per dimensioni e geometria e tra di loro facilmente intercambiabili.
I gruppi di trasmissione che mettono in rotazione le coclee di dosaggio sono costituiti da riduttori a vite senza fine e da motori elettrici trifase. Nei casi in cui viene richiesto un campo di lavoro molto ampio ( il rapporto tra la massima portata di dosaggio e la minima è superiore a 1 su 10 ) vengono utilizzati motori brushless, che consentono di ottenere velocità di rotazione molto lente in modo da realizzare portate molto basse.
Sono disponibili motori certificati Atex nei casi in cui è richiesto.
Le tenute degli alberi sono realizzate con cuscinetti schermati e anelli parapolvere disponibili in diversi materiali come NBR, SILICONE, PTFE EPDM e VITON.
I motori vengono solitamente comandati da inverter o da servo-azionamenti digitali nel caso di motori brushless. Utilizzando questi dispositivi si regola la velocità di rotazione della coclea di dosaggio in modo da ottenere la portata voluta in un range minimo e massimo predefinito. Il reale campo di portata realizzabile dipende anche dalle caratteristiche del prodotto da dosare. Utilizzando motori asincroni si riesce a coprire generalmente almeno un range di 1 a 8 tra valore di minima e massima portata. Il campo di regolazione può aumentare fino diventare di 1 a 30 utilizzando motori brushless.
Ogni dosatore G e GY può essere dotato di opportuni scarichi verticali a “T” che vengono montati all’estremità della coclea per guidare il prodotto in caduta durante il dosaggio.
Ad ogni dosatore è possibile associare un’ampia varietà di tramogge di carico standard con diverse capacità.
Le tramogge di carico sono normalmente di forma tronco-conica, simmetriche o sghembe. Sono dotate di coperchi facilmente removibili e provvisti di una bocca rotonda di carico per le rialimentazioni automatiche. Sopra le tramogge dei dosatori possono essere installate tramogge polmone, dotate di serrande automatiche di scarico, che vengono azionate ciclicamente per provvedere alla rialimentazione.
Le tramogge polmone possono a loro volta essere alimentate o manualmente o automaticamente. In quest’ultimo caso è frequente l’uso di caricatori pneumatici della serie ATS e AJS che vengono installati direttamente sui coperchi delle tramogge mediante accoppiamenti flangiati.
Sia le tramogge di carico che le tramogge polmone possono essere dotate all’occorrenza di ampie specole visive in policarbonato trasparente.
Completano l’allestimento delle tramogge eventuali sensori di livello per segnalare la presenza o meno di prodotto e consentire la gestione dei cicli di rialimentazione. I sensori maggiormente utilizzati sono capacitivi, rotativi a paletta, a vibrazione da scegliersi in funzione delle caratteristiche del prodotto.
I materiali di costruzione maggiormente utilizzati sono l’acciaio inox Aisi 304 e 316L.
Le superfici a contatto con il prodotto possono essere semplicemente passivate o anche lucide a specchio nel caso di prodotti con scarsa scorrevolezza. E’ possibile avere su richiesta le certificazioni dei vari materiali a contatto.
Le superfici esterne sono satinate 180 mesh. E’ possibile averle anche micro-pallinate, elettro-lucidate o lucide a specchio su richiesta.
Per le guarnizioni vengono utilizzate gomme idonee per la tenuta polveri, come SBR o NBR. Sono disponibili anche gomme alimentari anche con certificazioni FDA su richiesta.
Completano l’allestimento delle Stazioni Multi-Zona VDOS e WDOS opportune strutture di assemblaggio dimensionate per accorpare i dosatori, le loro tramogge di carico, le eventuali tramogge polmone con i caricatori pneumatici, in modo da formare un unico sistema integrato e compatto. L’intera struttura di assemblaggio è sorretta poi da colonne di sostegno portanti che consentono di ancorare solidamente l’intera Stazione di Multi-Zona a pavimento.
I materiali di costruzione usati per le strutture di sostegno sono l’acciaio inox Aisi 304 e l’ acciaio al carbonio verniciato.
Talvolta le Stazioni Multi-Zona VDOS e WDOS vengono installate su un piano tecnico, posto al di sopra della linea di estrusione e facente parte integrante di un soppalco di servizio, di solito previsto per ospitare altre macchine di asservimento della linea.
Le Stazioni di Dosaggio Multi-Zona, data la loro funzione d’uso, hanno una logica di funzionamento necessariamente connessa a quella delle linee di estrusione. A tale proposito sono disponibili pannelli di controllo corredati di relativo software progettato specificamente per assolvere alle funzionalità richieste e alle logiche di interconnessione con la linea di estrusione.